Rottamazione-quinquies
Rottamazione Quinquies
Rottamazione-quinquies: addio a sanzioni e interessi, ma attenzione alle scadenze
Il Disegno di Legge di Bilancio 2026 introduce una nuova opportunità per i contribuenti: la “Rottamazione-quinquies”, che consente di sanare debiti fiscali e contributivi eliminando tutte le sanzioni e gli interessi, con un risparmio potenzialmente significativo.
Chi può beneficiarne
La misura riguarda i carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 31 dicembre 2023, derivanti da:
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omessi o tardivi versamenti di imposte e contributi;
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liquidazioni automatiche o controlli formali delle dichiarazioni.
Restano invece esclusi:
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i carichi provenienti da accertamenti esecutivi e da avvisi di recupero crediti d’imposta;
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le imposte di registro, di successione e i cosiddetti “tributi minori” (ad esempio il superbollo auto).
Sono ammessi i debiti INPS relativi a contributi non versati, purché non derivino da accertamenti, e anche le multe stradali, ma limitatamente a interessi e maggiorazioni.
Cosa si paga (e cosa no)
Il contribuente dovrà versare solo il capitale dovuto, cioè l’imposta o il contributo originario.
Verranno stralciati:
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tutte le sanzioni;
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gli interessi di mora e di ritardata iscrizione a ruolo previsti dal DPR 602/73.
Il termine per presentare la domanda è fissato al 30 aprile 2026.
Il pagamento potrà avvenire:
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in un’unica soluzione entro luglio 2026, oppure
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a rate fino a 54 rate bimestrali, distribuite fino al 2035, con un tasso d’interesse annuo del 4%.
Attenzione alle decadenze
La rottamazione decade:
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se non si paga l’unica rata in caso di pagamento unico;
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se non si versano due rate, anche non consecutive, nel caso di dilazione;
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se l’ultima rata viene omessa o pagata in modo insufficiente.
Inoltre, chi ha già in corso un piano di rateazione ex art. 19 del DPR 602/73 deve valutare attentamente se interrompere o proseguire i pagamenti.
Le somme già versate saranno imputate solo al capitale, mentre le rate non pagate potrebbero far decadere dalla dilazione attuale.
Cosa conviene fare
In attesa del modello ufficiale di domanda (atteso per gennaio 2026), si consiglia di:
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valutare con il proprio consulente la convenienza della nuova rottamazione rispetto a piani di pagamento in corso;
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presentare la domanda appena disponibile, così da sospendere eventuali rateazioni precedenti ed evitare errori di calcolo o decadenze.
Per maggiori informazioni o per una consulenza personalizzata sulla rottamazione dei carichi fiscali, lo Studio è a disposizione per valutare la posizione di ogni contribuente e individuare la soluzione più vantaggiosa.